Basta. L’amore che salva e il male insopportabile

INTRODUZIONE
Sinceramente dimoriamo nello stupore e pratichiamo la riconoscenza: viviamo, infatti, di una vita ricevuta. Ogni risveglio è il tempo per lodare il Signore, come ci insegna la Chiesa che propone le Lodi come preghiera del mattino.
Veramente il criterio del nostro agire è la docilità al Signore che dona il suo Santo Spirito perché tutto cooperi al bene di coloro che amano Dio e in ogni situazione aiuta a riconoscere l’occasione per amare. L’atteggiamento spirituale della docilità allo Spirito di Dio – Spirito di verità, di sapienza, di fortezza – convince a vivere le celebrazioni liturgiche e la preghiera in modo che siano principio di conformazione a Gesù, costante risposta alla vocazione, deciso proposito di conversione.
La proposta pastorale Viviamo di una vita ricevuta, pubblicata per l’anno 2023-2024, è un “programma di lavoro”, piuttosto che un tema da affrontare ed esaurire in un anno pastorale. Gli uffici di Curia hanno avviato proposte di formazione e iniziative che devono avere seguito, incisività, rettifiche, precisazioni in questo anno 2024-2025 e negli anni a venire; la proposta pastorale è stata recepita nelle iniziative di formazione per il clero e per tutti i battezzati nelle comunità del territorio: deve essere un “lavoro” che continua per configurare la mentalità e lo stile della nostra Chiesa diocesana e abilitare noi tutti a rendere ragione della speranza che ci è stata donata. Abbiamo a cuore la speranza di tutti i fratelli e le sorelle con cui condividiamo questo tempo e questa terra e siamo convinti che nella rivelazione di Gesù è offerta a tutti la salvezza, un modo di essere uomini e donne, di essere comunità che porta a compimento la vocazione di ciascuno.
Abbiamo preso sul serio il tema, la pratica e lo stile della sinodalità.
La memoria delle scelte compiute in questi anni è motivo di riconoscenza e di conversione.
Riconosciamo infatti che lo Spirito ha condotto la nostra Chiesa a continuare la missione chiamando alla corresponsabilità tutti i battezzati, cercando la forma di processi decisionali che siano sinodali, configurando la presenza della comunità cristiana nel territorio, affrontando le sfide del presente e le prospettive future. Scegliamo di continuare il processo avviato riconoscendo le fatiche e le ferite, le resistenze che sono chiamate a conversione.
Ricordiamo il cammino compiuto e cerchiamo di rileggerlo sinteticamente nella seconda parte di questa proposta pastorale: Annuncio, missione, sinodalità: ricòrdati del cammino percorso.
Continuiamo a prendere sul serio lo stile della sinodalità.
La formazione dei Consigli pastorali delle Comunità pastorali e delle parrocchie, la formazione dei Consigli per gli affari economici, l’avvio del servizio delle Assemblee Sinodali Decanali richiedono ora un esercizio del consigliare, del discernere, del decidere che si ispiri a quanto acquisito in ascolto delle indicazioni di papa Francesco e della XVI Assemblea del Sinodo dei Vescovi che si concluderà il prossimo ottobre.
I percorsi sinodali delle Chiese che sono in Italia hanno stimolato la nostra Diocesi a qualificare e a interpretare le forme di corresponsabilità che siamo chiamati a praticare ai diversi livelli per dare storia alla intuizione di quella “Chiesa dalle genti” che lo Spirito va edificando nel tempo che viviamo. Nelle Assemblee Sinodali della Chiesa italiana, in programma per i prossimi mesi (15-17 novembre 2024; 31 marzo – 4 aprile 2025), potremo condividere il nostro contributo ed essere arricchiti dal contributo di tutti.
L’indizione dell’anno del Giubileo ordinario con la Bolla pubblicata da papa Francesco il 9 maggio 2024 Spes non confundit, “La speranza non delude” (Rm 5,5), offre a tutti la grazia di farci pellegrini di speranza. Desideriamo accogliere i doni di grazia, gli inviti a conversione, le indulgenze che sono offerte e perciò abbiamo bisogno di comprendere e di partecipare a quegli eventi che ci consentiranno di purificare la nostra vita e di far risplendere la speranza che non delude.
La proposta pastorale 2024-2025 Basta. L’amore che salva e il male insopportabile invita a rinnovare la fiducia nella grazia di Dio che basta per perseverare nella vita cristiana e propone di dire “basta!” al male con cui i figli degli uomini tormentano gli altri e se stessi.
Invito pertanto a perseverare nella gratitudine e nella docilità, accogliendo la grazia di Dio che si riconosce in ogni storia di libertà e in ogni situazione e che nella celebrazione dei santi misteri viene donata con fedeltà sovrabbondante, e invito a resistere al male continuando con tenacia e sapienza a essere operatori di pace.

MARIO DELPINI